Colpi di scalpello a San Marino

05/10/2012 |

Colpi di scalpello a San Marino

 

Lo spiare attraverso i vetri d’una finestra, è da indiscreti, ma trattandosi d’arte la curiosità è sempre perdonabile.

Quella rustica baracca addossata quasi al culmine del Monte Titano, celava una scena troppo bella da non doverla ammirare e descriverla.

Un enorme gesso, un enorme masso, un enorme sculture. Tre ciclopi; uno nascente, uno vitale, uno vivo. Aldo Volpini (lo scalpellino) figura gigantesca di ragazzone bonario, si muoveva tra il suo modello e la pietra che con colpi decisivi, sbozzava con mal celata inquietudine il San Marino. Ora, non scalpellava, scolpiva felice nel desiderio di rivelare tutto se stesso.

Ci riuscirà, è convinto della propria possibilità ed è certo di migliorarla.

Intanto l’opera prende forma e si erge dal masso con spavalda spontaneità.

Il viso energico del millenario vegliando, scruta già l’orizzonte attorno, in mano tiene pronto il ferro e fare attendere con impazienza che lo scultore gli liberi la destra per intraprendere col mazzuolo il lavoro antico, quasi per ultimare se stesso e sorgere al nuovo giorno.

I due autodidatti sono ormai di fronte, i secoli non li divide e con uguale spirito di giovanile tenacia, uniti nel profondo dell’animo, lavorano concordi certi di donare ai Sammarinesi l’espressione più viva dell’amore alla propria patria.

A mio avviso l’opera a questo punto si può chiamare completa. Il Santo non anela d’essere staccato dal suo masso, la sua figura è indissolubile dalla sua pietra, perciò non sfugga al monte questa grande visione nascente e protettrice.

S’erga austero e forte il Vecchio, radicato alla sua roccia ad affrontare i secoli e a difendere la millenaria libertà.

Mi sia perciò concessa allo scopo una umile licenza poetica.

Antico Masso. Leggenda antica. Il nuovo sole rinnova il fato. Come da lungo sonno si ridesta il Vegliando, e dalla propria pietra, come si rinnova e col robusto braccio spoglia se stesso e si rivela, forte, vivo.

Giuseppe Larcher

 

San Marino gennaio 1958

Versi ispirati per la scultura della statua di San Marino, dal pittore Giuseppe Larcher